La finalità del progetto è lo studio degli stacchi e strappi di affreschi facenti parte del patrimonio della Pinacoteca Nazionale di Bologna e della Fondazione Brescia Musei attraverso un approccio multidisciplinare che pone la storia del restauro e delle tecniche artistiche in dialogo con la museologia, la storia del collezionismo e la critica artistica, la diagnostica applicata ai beni culturali e le digital humanities, riallacciandosi ai criteri di innovazione, competitività e sviluppo green promossi dal PNRR e dall’agenda sul clima e l’energia 2030.
Gli affreschi musealizzati si configurano come un bene culturale di complessa fruizione, sia per la loro totale decontestualizzazione dai siti monumentali di provenienza, sia perché la matericità delle pitture staccate/strappate è stata irreversibilmente compromessa dall’azione traumatica della loro estrazione, portando all’esposizione di opere poco accattivanti sotto il profilo estetico. La difficoltà dell’allestimento e della comunicazione museale al pubblico di questi manufatti dipende essenzialmente da questi due presupposti, che suggeriscono una necessaria revisione delle metodologie di approccio al bene in oggetto.
Accanto allo studio storico-critico dei dipinti musealizzati e alla creazione di un database contenente la catalogazione ragionata dei medesimi, fruibile in modalità open access sul sito del Centro di ricerca Rossana Bossaglia dell’Università di Verona, si propone un’azione dedicata allo sviluppo dei criteri di accessibilità museale sfruttando modelli digitali di fruizione allargata, in coerenza con le linee dettate dal D.M. 21 febbraio 2010, che stabilisce i Livelli Uniformi di Qualità per i Musei.
Tra i tre ambiti di azione individuati dal decreto emergono le linee di sviluppo che si pongono alla base del presente progetto, volto all’implementazione di una platea eterogenea di visitatori, al miglioramento della qualità di fruibilità dei beni culturali legati al territorio di appartenenza e a incrementare le informazioni comunicate al visitatore tramite nuove tecnologie. I materiali elaborati e pubblicati nel database saranno integrati con i risultati derivanti da puntuali campagne di analisi diagnostiche di tipologia non invasiva, che permetteranno di raccogliere un’ingente mole di informazioni sulla storia tecnica e conservativa delle opere oggetto di studio, anche nella prospettiva di programmare conseguenti interventi di restauro.
Una selezione significativa dei casi studio analizzati criticamente nelle schede caricate sul sito web del centro di ricerca sarà convogliata in attività di ricostruzione digitale dei contesti di appartenenza delle opere e nella creazione di percorsi interattivi in realtà virtuale e/o aumentata, con una ricaduta non solo in campo tecnologico ma anche economico, in virtù della realizzazione di eventi attrattivi di promozione dei luoghi della cultura a favore di un pubblico allargato.
Ente finanziatore
MUR - Ministero dell'Università e della Ricerca.
Programma di finanziamento
PRIN 2022.