Indagine sul campo in estensione avviata nell'ambito dell’ampio programma di ricerca nella necropoli meridionale di Capo San Marco (Penisola del Sinis-OR) cominciato nel 2012 in regime di concessione ministeriale e proseguito nel tempo con progetti di scavo di volta in volta legati a specifici contesti del promontorio (DG-ABAP 149-18-04-2012 /DG-ABAP serv.II n. 591-17.04.2025).
L'indagine è finalizzata allo studio dei processi produttivi della ceramica e in particolare delle anfore da trasporto, la cui manifattura su scala "industriale" sembra localizzabile nel contesto di alcune fornaci evidenziate anche grazie alla ricognizione geofisica.
Le campagne di scavo a oggi condotte hanno messo in luce quello che possiamo considerare il Ceramico di Tharros, attivo almeno dalla fine del VI sec. a.C., in uso fino al III-II sec. a.C. e caratterizzato da spazi di lavorazione dell’argilla, aree di stoccaggio e deposito di scarti e "laboratori" per la cottura. L’area dell’istmo sabbioso di Sa Codriola, che collega il promontorio di Capo San Marco alla Torre di San Giovanni, identificabile come il suburbio tharrense, è un contesto preferenziale per l’impianto di fornaci da vasaio, che probabilmente si innestano su tombe di età precedente cadute nell’oblio, secondo il tipico schema di sfruttamento dello spazio e alternanza funzionale che caratterizza le scelte insediative puniche.
Ente finanziatore
Università di Bologna.
Programma di finanziamento
Alma Scavi.