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Innovazione e ricerca
Gli “amanti di Modena” erano due individui di sesso maschile
Sepolti mano nella mano nella stessa tomba in una necropoli di epoca tardo-antica, fino ad oggi si era ipotizzato fossero un uomo e una donna. Ma una nuova analisi, basata sullo studio dello smalto dentale, rivela ora che si trattava di due uomini: un caso unico nel suo genere, di cui resta misterioso il significato
Innovazione e ricerca
Il più grande studio mai condotto sul DNA antico fa luce su millenni di storia dell'Asia centrale e meridionale
I dati genetici raccolti dal genoma di oltre cinquecento individui vissuti migliaia di anni fa hanno svelato nuovi dettagli su eventi fondamentali come l’origine delle lingue indo-europee e la nascita dell’agricoltura. Coinvolto anche un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna
Innovazione e ricerca
Ha 3,8 milioni di anni il primo cranio fossile del più antico degli Australopitechi
Venuto alla luce in Etiopia, è un reperto “straordinariamente completo” di Australopithecus anamensis. Le analisi di un gruppo internazionale di ricercatori, a cui hanno partecipato anche studiosi dell’Università di Bologna, mostrano per la prima volta che Australopithecus anamensis avrebbe convissuto per circa 100.000 anni con il suo successore, Australopithecus afarensis
Innovazione e ricerca
Svelati i segreti delle cure materne dei nostri antenati più antichi
Un nuovo studio internazionale mette in luce per la prima volta l’evoluzione del ruolo materno e delle cure parentali nelle madri di Australopithecus africanus, una specie che visse in Sud Africa più di due milioni di anni fa: allattavano i piccoli per i primi 12 mesi di vita e continuavano anche in seguito nei periodi in cui c’era carenza di cibo
Innovazione e ricerca
Le diverse abitudini di mobilità di due culture paleolitiche e il possibile ruolo del cambiamento climatico
I gruppi umani Gravettiani, probabilmente scomparsi a ridosso dell’Ultimo Massimo Glaciale, e i successivi Epigravettiani si spostavano sul territorio in modo diverso. Lo rivela un’innovativa analisi su alcuni denti rinvenuti nel sito pugliese di Grotta Paglicci