Katherine Gailer, The Power of Vulnerability, 2013, olio su tela
Che ruolo può svolgere la tutela del patrimonio culturale materiale e immateriale rispetto alle complesse sfide poste dai processi migratori?
Come si conciliano la valorizzazione della propria storia e la necessità di ampliare gli orizzonti e ridisegnare i paesaggi?
Che ruolo possono, e devono, svolgere le istituzioni museali per la formazione di una cultura di apertura all’altro solida e consapevole, per il superamento di logiche discriminanti e vulneranti e per la comprensione e la valorizzazione della diversità, in tutte le sue forme e manifestazioni?
La Giornata di studio intende rispondere a queste e alle numerose altre domande connesse al rapporto tra patrimonio culturale, arte e inclusione sociale a partire dalla presentazione e discussione di alcune delle più note esperienze a livello europeo di valorizzazione del museo come luogo di partecipazione attiva, riconoscimento, co-costruzione identitaria e mediazione interculturale.
Verrà inoltre presentata un’importante iniziativa nella quale, attraverso la realizzazione di laboratori di disegno con minori migranti, l’arte come luogo di incontro esprime tutto il suo valore inclusivo e terapeutico.
L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Beni Culturali nell’ambito delle attività per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale ed è cofinanziata dall’Ateneo di Bologna nel quadro del finanziamento Alma Idea.
La Giornata di studio si colloca inoltre pienamente nel quadro dell’Ambito Distintivo dedicato a “Interculturalità, Inclusione e Sicurezza Sociale” individuato dal Piano Strategico dell’Ateneo di Bologna 2016-2018.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.