Raccontare il museo. Lo storytelling nella comunicazione del patrimonio culturale, Giornate di Studio Ravenna, 6-7 Ottobre 2022
Al centro del dibattito sul patrimonio culturale è il motivo della narrazione o con abusato anglismo storytelling. Dietro le parole e i tentativi – per quanto spesso notevoli – di realizzare concrete forme di comunicazione per un pubblico ampio, manca tuttavia una consapevolezza critica del concreto funzionamento delle strutture formali e dei meccanismi del racconto e della necessaria condivisione di un progetto editoriale complessivo in cui tutti i potenziali contenuti siano organizzati e coordinati tra loro pur nelle diverse forme in cui sono prodotti (pannelli, brochure, video, siti istituzionali, social, podcast, VR o AR) e nella specifica segmentazione dei diversi pubblici.
Nella comunicazione del patrimonio, la dimensione transmediale innescata soprattutto dalla transizione digitale pressante sia nell’offerta sia negli orizzonti di attesa del pubblico, ma anche dallo sviluppo di nuovi canali (dall’editoria per ragazzi alla graphic novel e gli audiovisivi), rende necessario strategie narrative sempre più articolate, in cui strumenti, metodi e competenze tradizionali meritano un complessivo ripensamento e una progettazione ad hoc.
Obiettivo della giornata di studi è quello di stimolare una riflessione critica al riguardo, con particolare attenzione alla transmedialità delle forme narrative che insistono su un concetto ampio ed esteso di Museo e di Open Air Museum, luogo non solo di conservazione di oggetti ma centro di produzione della memoria culturale cui riferire non soltanto i tradizionali depositi di collezioni ma anche i siti archeologici, i palazzi storici e monumentali, i centri urbani e il paesaggio.
Studiosi di vari contesti disciplinari, direttori di museo e professionisti della comunicazione del patrimonio culturale si confronteranno su questi temi in due giornate di studio rivolte all’intera comunità interessata al tema (università, istituzioni museali e culturali pubbliche e private, imprese culturali e creative, media).