Il volume documenta, con i trentuno saggi selezionati, l’attività di Lorenzo Baldacchini, con un arco temporale decisamente ampio, dal 1976 del saggio sulla bibliografia delle stampe popolari al 2020 del contributo sulla diffusione del libro italiano del Rinascimento nelle biblioteche francesi. In mezzo ci sono i filoni di interesse dell’autore: il libro antico, le biblioteche e la bibliografia. Il libro antico viene visto in una duplice dimensione: quella, per così dire della “grande storia” e quella di “microstorie”. Nella prima vengono toccati personaggi come Pietro Bembo, Martin Lutero, Paolo Manuzio, Raimondo Lullo e Nicola Cusano. Nella seconda ritroviamo non solo anonime donne processate per stregoneria, semisconosciuti compositori tipografici e cantastorie dimenticati, ma anche dimesse copertine a stampa e modeste miscellanee. Anche le biblioteche sono affrontate con duplice registro: quello “alto” della Malatestiana o del rapporto delle istituzioni bibliotecarie con l’identità nazionale, ovvero quello più privato delle biblioteche personali di un vescovo e di un bibliotecario. La bibliografia viene presentata come obiettivo da raggiungere (quella delle stampe popolari), come storia di un genere (quello degli annali), o come opera di un editore specializzato in riproduzioni anastatiche (Arnaldo Forni). La conclusione con un saggio sulla lettura pare l’approdo più naturale del “lungo viaggio” dell’autore tra libri antichi e biblioteche.