Negli ultimi anni, le azioni di protesta contro i monumenti del colonialismo hanno messo in evidenza le logiche di potere che sottendono l’immaginario memoriale della cultura occidentale. In particolar modo, le rimostranze partite dagli Stati Uniti grazie agli attivisti e attiviste del movimento Black Lives Matter, diffusesi presto in molti paesi con un passato da colonizzatori o da colonizzati, hanno rimesso al centro dell’attenzione le dinamiche patriarcali e razziste che definiscono il paesaggio urbano, anche in Italia.
In questa tavola rotonda si parlerà di alcune strategie – istituzionali e dal basso – votate alla rifunzionalizzazione del patrimonio culturale in un’ottica post-coloniale, antifascista e di genere. Attraverso la presentazione di alcuni casi concreti e riflessioni più generali sulle politiche della memoria monumentale ed i rischi ad esse connessi, confronteremo le dinamiche di preservazione, abbattimento e risemantizzazione, di riconciliazione e di riparazione. Tutto questo in modo da contribuire al processo di decolonizzazione quanto mai necessario nelle nostre città.
Partecipano:
Valentina Gamberi Junior Fellow, Research Centre for Material Culture, University di Leiden, e professore a contratto, Università di Bologna
Erin Lee Kitchens studente iContact, DBC
Francesco Mazzucchelli professore associato di Semiotica nel Dipartimento di filosofia e comunicazione, Università di Bologna
A cura di:
Vanessa Grotti (DBC), Mario Panico (Dipartimento di Filosofia e Comunicazione), Marc Brightman (DBC)