Responsabile della missione
Raimondo Secci
Ambito di ricerca e settori ERC di II livello
- SH3 Environment, Space and Population: Sustainability science, demography, geography, regional studies and planning, science and technology studies” (2 III livello)
- SH6 The Study of the Human Past: Archaeology and history” (12 III livello)
Data di attivazione scavo e durata
Il progetto è attivo dal 2019, grazie a una concessione ministeriale di scavo e nell’ambito di una convenzione tra il Dipartimento di Beni Culturali, il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna e il Comune di Villaputzu. Le attività della Missione prevedono la partecipazione di studenti in formazione e specialisti nel campo della progettazione ed esecuzione di interventi conservativi sui materiali e sulle strutture archeologiche.
Descrizione
Situato alla foce del Flumendosa, allo sbocco di una fertile pianura alluvionale, l’insediamento di Santa Maria di Villaputzu è solitamente annoverato tra i maggiori porti fluviali della costa orientale sarda. Sorto in funzione dei ricchi giacimenti di piombo argentifero dell’entroterra, dalla fine del VII secolo a.C. fu probabilmente sede di un nucleo di popolazione cartaginese, dedita al commercio marittimo e allo sfruttamento delle risorse ittiche, agricole e minerarie del territorio. In seguito all’ingresso della Sardegna nell’orbita romana conservò la sua vocazione strategica e commerciale, fino al definitivo abbandono, intorno al VII-VIII secolo d.C.
In seguito all’individuazione negli anni sessanta del Novecento, il sito è stato oggetto di indagini sistematiche soltanto di recente, a cura della competente Soprintendenza e dell’Università di Bologna. Le attività della Missione bolognese si sono concentrate sullo studio del quartiere abitativo, prima attraverso la conduzione di indagini geofisiche e poi mediante veri e propri interventi di scavo. Tali ricerche si propongono di contribuire alla conoscenza dell’articolazione topografica e urbanistica dell’insediamento, all’analisi delle dinamiche che portarono alla scelta del sito e al suo abbandono e alla ricostruzione del paesaggio costiero antico. Lo scavo ha finora consentito di mettere in luce alcune probabili strutture produttive, pertinenti a un settore periferico dell’abitato.
Il gruppo di lavoro comprende Mariangela Vandini, Ernesto Antonini, Andrea Ugolini, Federica Boschi, Michele Silani e Melania Marano.
Informazioni per gli studenti
Sono ammessi allo scavo esclusivamente studenti dell’Università di Bologna in possesso di attestato di frequenza dei corsi sulla sicurezza nei cantieri archeologici e di certificato d’idoneità alla mansione di archeologo (con visita medica). Ai partecipanti è garantito l’alloggio per tutto il turno di scavo. La Missione opera di norma nel mese di settembre di ogni anno. Titolo preferenziale per la selezione dei partecipanti è la frequenza di corsi del settore L-OR/06 (Archeologia fenicio-punica) o affini.