Antonio Panaino, The “Frog Prince” and the Whore; Stefano Buscherini, The Numeral Systems of the Persians in pre-Islamic Times; Paolo Ognibene, Gli Alani nei toponimi italiani; Andrea Piras, Serse e la flagellazione dell’Ellesponto; G. Lombardo, M. Teufer, N. Vinogradova, Some Considerations about the Statuette from Burial 2 at Gelot (South Tadjikistan); Paolo Delaini, Le corps animal comme médicament chez les Yaghnobi; Andrea Gariboldi, Monetary Circulation along the Zeravšan in Late Sogdian Contexts; Salvo De Meis, Persepolis, an Astronomical Observatory; Antonio Panaino, Gian Pietro Basello, Relazione sulle attività svolte nel 2009 dalla Missione Etnolinguistica e Archeologica Italiana in Tajikistan; Daniele Guizzo, Materiali per lo studio del dialetto tagiko di Uro-teppa.
Il volume raccoglie una scelta di studi elaborati e/o stimolati nell’ambito della “Scuola iranologica” formatasi presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e quindi consolidatasi in quasi vent’anni di attività, inizialmente presso il Corso di Laurea in Storia Orientale della Facoltà di Lettere e Filosofia ed in seguito anche nella neo-costituita Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, la cui sede didattica afferisce al Polo universitario di Ravenna. I saggi qui pubblicati investono, sebbene attraverso approcci e metodologie differenti, svariati aspetti dell’Iranistica, in un ampio quadro diacronico che si estende dal mondo antico e tardo-antico al periodo medievale e moderno, e con attenzione per domini differenti quali quelli propri della filologia, della linguistica, della storia religiosa, istituzionale e letteraria dell’Iran, senza peraltro trascurare ambiti più rari, ma non per questo meno attraenti, come la storia delle scienze e delle pseudo-scienze antiche ed orientali.