Introduzione; Le lacerazioni dottrinali e l’apostolato dei confini orientali; Attributi divini e cura del corpo nella Patristica e nei testi religiosi della Via della Seta; La cura del corpo come sede dell’anima; Le farmacopee e la cura del corpo lungo la Via della Seta; Le scuole di Edessa, Nisibi e Gundēšābūr; L’ambiente filosofico nella scuola di medicina di Gundēšābūr; Descrizione del corpo umano e della sua fisiologia alla scuola di Gundēšābūr; L’ingresso di nuovi termini scientifici nel lessico medio-persiano; La conoscenza del corpo nei libri zoroastriani del IX secolo; L’influenza della medicina siriaca in Iran; Il corpo umano secondo il Bundahišn; Il corpo umano secondo il Dēnkard; Il corpo umano secondo l’Antologia di Zādspram; Le associazioni tra parti del corpo e pianeti: la teoria del microcosmo-macrocosmo; Conclusioni; Tavole; Indice dei nomi; Bibliografia.
Il mondo iranico, durante il governo della monarchia sasanide (226-651 d.C.), si trovò ad occupare una posizione centrale nelle circolazione delle conoscenze scientifiche provenienti dal mondo greco, indiano e, precedentemente, dalla Mesopotamia. Le principali opere della letteratura pahlavi contengono numerosi riferimenti alla medicina e alle dottrine filosofiche relative al corpo-microcosmo. Lo Zoroastrismo, antica religione della Chiesa nazionale di Persia, accolse e integrò tali nuove dottrine per dotarsi di un adeguato apparato di strumenti ermeneutico-filosofici che permettessero il confronto dialettico sia con le altre religioni dell’epoca sia con i nuovi movimenti settari che, forti di un robusto apparato teoretico e, talora, anche filosofico, percorrevano la società sasanide. Il presente studio analizza, alla luce di un dettagliato esame delle fonti medio-persiane, siriache, indiane e greche, il continuo andirivieni compiuto da un numero straordinario di conoscenze medico-scientifiche riguardo al corpo grazie all’ininterrotta circolazione di beni culturali e materiali tra Occidente e mondo iranico in età tardoantica.