"Generazioni di studenti hanno imparato da lui il metodo critico” ricordano i colleghi in una lunga lettera in memoria di Muccioli: “il controllo rigoroso delle fonti, la ricerca dell’autentico rispetto al falso, il confronto delle ipotesi. Esercizio tanto più difficile per la storia antica proprio perché i documenti sono pochi e incerti; da quelle lezioni non dovevano nascere solo nuovi storici o nuovi archeologi, ma cittadini in grado di capire e leggere il presente e la contemporaneità anche in ragione di quello sforzo critico cui li spingeva il loro professore, mai temuto ma piuttosto rispettato.
Lo ricorderanno sempre i colleghi ravennati, ma la sua mancanza sarà avvertita anche nei bar e nelle trattorie dove si fermava a prendere un caffè o consumare un pranzo veloce nelle pause delle lezioni, a chiacchierare di futuro e di Plutarco, il suo scrittore più amato. Era impossibile non notarlo, non ricordarsi di lui e della sua borsa di cuoio piena di libri e del computer che teneva sempre con sé (è stato uno tra i pochi a non cedere alla comodità dello zainetto), della simpatia romagnola che sprigionava come un’aura irresistibile e attrattiva. Federico Muccioli mancherà a Ravenna, all’Università di Bologna, agli studenti e alla comunità di studiosi del mondo antico: Federico mancherà soprattutto alla sua famiglia, la moglie Manuela (il suo faro di Alessandria in questi anni come ha scritto nel dedicarle uno dei suoi ultimi libri, Storia dell’Ellenismo, Bologna 2019) e le due figlie Bianca e Ilaria.
Ci resteranno i suoi libri che continueremo a leggere, e in particolare La storia attraverso gli esempi (Milano-Venezia 2012) in cui hanno trovato sintesi le sue passioni: la storia e il racconto esemplare. E’ un titolo da cui traspare l’infinita passione per i classici e l’autore che più di tutti li ha tramandati verso la contemporaneità: Plutarco letto dagli umanisti, dai giacobini francesi e gli intellettuali italiani del Risorgimento. Federico era costantemente affascinato dal rapporto tra le storie individuali, a volte sofferte e incomprese, le biografie dei singoli rispetto ai grandi eventi e le vicende della storia. Le esplorava negli antichi e nella contemporaneità, come quando ha studiato la vita, e la morte, del ciclista Marco Pantani (e lui stesso era ciclista: tutti lo ricordano a Delfi quando seguiva e spesso precedeva in bicicletta i colleghi convegnisti che si spostavano con un pullman). Se la storia, particolare o universale, si conosce e comprende attraverso gli esempi, il prof. Federicomaria Muccioli è stato un esempio importante per tutti i colleghi, gli amici, i collaboratori, gli studenti che lo hanno conosciuto e incontrato. Come una delle Vite di Plutarco ci sarà tempo e modo, in futuro, per raccontarla e conservarne la memoria preziosa: pur nel dolore della perdita, la sua famiglia ne sia orgogliosa.