I mutamenti che riguardano la percezione del mondo intorno al secolo XIV e l’avvento di nuove possibilità nella rappresentazione si manifestano in forma sintomatica nella “cornice”: sulla soglia fra i diversi mondi pensabili, nel luogo concepito per distinguere i diversi tempi di una composizione, nella particolare forma tracciata come confine tra dimensioni che sembrano procedere verso un reciproco riconoscimento.
Il Trecento ha assistito al compimento di alcuni passi fondamentali verso la modernità, contribuendo alla storia della cultura occidentale in maniera fondante nel riconoscere al mondo una più stabile solidità e nel consegnare al suo presente un’autorevolezza fino ad allora inedita. Tutto questo si può osservare in ambiti diversi: sul versante ontologico ed estetico, nel rapportarsi alla traditio in maniera nuova o alla natura con nuova curiosità, nel ridisegnare i confini del mondo, nell’organizzare una narrazione o nel comporre una decorazione. Ciò accadde anche grazie all’apparizione di figure sempre più simili all’artista di epoca moderna.
Ogni storico può apprezzare nell’oggetto dei propri studi una trasformazione della soglia fra il mondo della rappresentazione e quello in cui si muove il detentore di una particolare ars; il mondo stesso è uno spazio caratterizzato dai suoi confini, dalle mobili cornici che lo inquadrano. A quest’area liminare è dedicato il convegno, allargato a molte e diverse discipline. Ogni caso storico ed ogni ambito disciplinare conserva motivazioni proprie e problematiche che devono essere tenute ben distinte, tuttavia sarà forse possibile osservare che la cornice così intesa si allarga in varia maniera nel corso del Trecento, con una cura significativa, attenta a precisare una distanza mentre procede nell’avvicinare dimensioni che si avviano verso una nuova permeabilità.
Il programma del convegno è disponibile nel box Allegati.